design thinking

Ispirare, Ideare, Implementare: il modello delle “3I”

Nel Design Thinking applicato al business e all’innovazione, sono stati definiti negli anni diversi modelli, alcuni dei quali sono risultati più efficaci di altri. In questa e nelle prossime pillole ti illustreremo i modelli di Design Thinking più efficienti nell’ambito di business. Vogliamo così fornirti una visione completa sui diversi strumenti, per darti la possibilità di individuare quello che meglio si addice al tuo contesto (aziendale o di progetto). L’invito che ti facciamo è quello di provare ad utilizzarli.

Partiamo dunque con il primo modello, quello delle “3I” (Inspiration, Ideation, Implementation), sviluppato da IDEO nel 2001 nel contesto dell’innovazione per scopi sociali.

“Design thinking is a human-centered approach to innovation that draws from the designer’s toolkit to integrate the needs of people, the possibilities of technology, and the requirements for business success. ”
(Tim Brown – IDEO)

Questo modello si basa sul principio che un processo di Design Thinking è composto serie di momenti (o spazi) che possono essere ripercorsi iterativamente durante lo svolgimento del progetto. E, secondo questo modello, i momenti fondamentali sono tre: Ispirazione, Ideazione ed Implementazione.

In sintesi, nella fase di Ispirazione (Inspiration) ti concentri sul problema o l’opportunità che motiva la ricerca di soluzioni, nell’Ideazione (Ideation) sviluppi il processo di generazione-sviluppo-test delle idee, e nell’Implementazione (Implementation) enti nella fase progettuale vera e propria nella vita delle persone.

Inspiration

Anche se questo modello prevede un percorso non lineare attraverso le diverse fasi progettuali, il punto di partenza è sempre quello dell’ispirazione.

Quando applichi questo modello devi partire dunque dal problema o dall’opportunità che muove la tua organizzazione a ricercare soluzioni adatte al caso: devi scrivere un brief di progetto!

Un brief è un documento sintetico, ma esaustivo, che illustra i requisiti dell’azienda e gli obiettivi che vuole raggiungere, eventuali limiti ed assunzioni di cui è necessario tener conto, un assetto di lavoro da cui cominciare e le unità di misura con cui confrontare e valutare i progressi.

Attenzione che un brief non deve porre troppi paletti (che limiterebbero la fase creativa), ma allo stesso tempo non deve neanche essere troppo astratto (per evitare di portare il team fuoristrada).

Partendo dal brief il team di progetto si dedica ad indagare i bisogni, espressi ed inespressi, delle persone: focus-group, survey, social polls, ma anche osservazione delle persone per capire le loro abitudini e gli atteggiamenti nell’operatività quotidiana.

L’osservazione è uno strumento utile anche per esplorare contesti simili a quello del progetto, per trovare ispirazioni.

L’obiettivo di questa fase insomma è quello di raccogliere tutti gli insight possibili.

Ideation

Una volta raccolte le ispirazioni attraverso osservazioni e ricerche, il prossimo passo che devi affrontare è la sintesi di ciò che hai visto e sentito con il tuo team di design. In questa fase vengono sintetizzati gli insight raccolti e da questi si trova lo spunto per possibili soluzioni o opportunità di cambiamento ( verso gli obiettivi del brief).

Qui lo strumento più utile è quello del brainstorming, dello scambio di idee e generazione di molteplici opzioni: nuovi prodotti, nuovi servizi oppure nuovi processi. Tutte le alternative dovranno poi essere testate con prototipi (solitamente di carta) e simulazione d’uso, e confrontate tra loro per identificare quelle più efficaci e convincenti … e per scoprire quelle “disruptive”!

Attenzione però, avere molte idee implica una complessità maggiore nella fase di valutazione delle diverse opzioni, spesso con impatti sui tempi di progetto e sul budget. Per questo capita a volte che le organizzazioni cerchino di limitare le varie opzioni, cercando di convergere su idee più “conservative” … o che comunque non implicano un grande effort in fase di valutazione. Se vuoi innovare, questa non è la strada!

Come agevolare allora lo sviluppo di un pensiero divergente tenendo però contenuti i tempi (ed i costi)?

Costruisci un team di progetto multidisciplinare: persone con competenze in diverse discipline, che abbiano molti interessi personali in svariati ambiti. I “makers” sono ottimi candidati: impiegati o ingegneri appassionati di falegnameria, scultura o giardinaggio; o psicologi con la passione per l’elettronica e la meccanica. L’importante è che siano persone curiose e predisposte a lavorare in team anche in ambiti che non conoscono.

Inoltre i brainstorming devono essere strutturati, con regole e tempi ben precisi!

Implementation

Le migliori idee collezionate nel momento precedente devono essere testate e provate per poter individuare la soluzione finale. Il team, diviso in sottogruppi, sviluppa i prototipi e li mettono alla prova: ottimo sarebbe un test con un campione di utenti finali.

Nella fase di test, capita spesso che l’idea venga stravolta e rielaborata per rispondere ai feedback dell’utente che l’ha provata. Questo consentirà di partire poi con lo sviluppo di una soluzione realmente utile e performante secondo le attese dell’utente … e che soddisfi a pieno i requisiti del brief iniziale!

Storytelling

Molto importante infine è la comunicazione della nuova soluzione, il trasferimento agli stakeholders, e al resto del “mondo”, del valori generati dal nuovo prodotto o servizio. Anche questo aspetto viene curato dal team di progetto, se non completamente con una grossa ed importante partecipazione.

Conclusione

Un processo di questo tipo può spesso sembrare caotico a chi non l’ha mai sperimentato prima. Se non ti senti completamente a tuo agio ad applicare questa metodologia per la prima volta in azienda, ti suggeriamo di rivolgerti ad un consulente esperto, o ad aziende di progettazione e coaching come ZeraTech, che ti diano il supporto professionale necessario per sfruttare appieno lo strumento per ottenere risultati concreti. Nelle prossime pillole affronteremo altri modelli, tra i più utilizzati, di Design Thinking.

Alla prossima pillola!

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